Mantova, Madonna della Vittoria
23 settembre - 24 novembre 2012 |
Arturo Raffaldini
è protagonista della mostra che si svolgerà dal 23
settembre al 24 novembre a Mantova, nella prestigiosa sede
di Santa Maria della Vittoria. L'esposizione intende
illustrare il percorso artistico del pittore e restauratore
mantovano, di cui ricorre il cinquantesimo anniversario
della morte e propone opere, in gran parte inedite, di
proprietà degli eredi o provenienti da collezioni private.
Nato a Mantova nel 1899,
Raffaldini
studia presso l'Accademia di Brera di Milano, manifestando
un precoce talento soprattutto come ritrattista. A soli
diciotto anni vince il premio Hayez, indetto dall’Accademia
di Brera, della quale nel 1921 sarà nominato socio onorario.
All'attività pittorica si
affianca ben presto quella di restauratore, che lo vede
muovere i primi passi nel cantiere aperto a Mantova per il
recupero di Palazzo Ducale, dove
Raffaldini
ricopre, fra il 1927 e il 1935, il ruolo di responsabile dei
restauri e, in tale veste, segue i lavori sulle pareti non
istoriate della Camera degli Sposi di Mantegna e della
Galleria della Mostra.
La sua attività prosegue anche durante la guerra con
interventi ai limiti del rocambolesco, come l'episodio di
salvataggio, nel 1944, dell'affresco di Piero della
Francesca staccato dalle pareti del Tempio Malatestiano di
Rimini, sotto il pericolo dei bombardamenti.
Nel 1947,
Raffaldini
si trasferisce a Firenze e al restauro, divenuta la sua
principale attività, egli deve la notorietà nell'ambiente
artistico non solo nazionale. In tal senso, la mostra
costituisce anche una preziosa occasione per studiarne, per
la prima volta in modo sistematico, la figura e l’operato,
attraverso i contributi di Daniela Sogliani, che illustra
gli interventi di
Raffaldini
a Palazzo Ducale a Mantova, e della curatrice della mostra,
Elena Stendardi, che ne ripercorre l'articolata attività nel
resto d'Italia, seguendone le tracce da Trento a Bologna, da
Ferrara a Napoli.
Dopo una breve malattia,
Raffaldini
si spegne a Firenze, il 24 gennaio 1962. Nel 1965, viene
organizzata una mostra retrospettiva a Mantova e poi,
inevitabilmente, le sue esposizioni diventano molto rare.
Così, nel febbraio del 1990 alcune sue opere sono esposte
alla mostra “Collezionismo mantovano: dall’800 sino ad
oggi”, tenutasi a Mantova. Nel 1992 a Medole, viene esposta
nella collettiva “Cento anni di pittura mantovana 1895-1985”
l’opera Paesaggio, facente parte della collezione
civica. Infine nella mostra “Arte a Mantova
1900-1950” tenuta a Palazzo Te da settembre 1999 a gennaio
2000 è esposto l’olio su tavola
Borgo di montagna.
Grazie alla disponibilità
dell’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani,
la mostra sarà una preziosa occasione per puntare lo sguardo
su
Raffaldini
pittore e, al tempo stesso, per offrire un nuovo contributo
a quella lettura articolata della pittura mantovana nella
prima metà del secolo scorso, che si va sempre più
approfondendo negli ultimi anni, in un percorso di
consapevole e appassionante valorizzazione storica e
artistica.
(Elena Stendardi)